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Nota stampa: il Progetto Rosa incentiva l'iscrizione delle ragazze agli istituti tecnici industriali

Unindustria - Obiettivo: "Tingere di rosa" gli istituti tecnici della Provincia


Pordenone, 27 gennaio 2012
- L’obiettivo nel breve termine è riuscire a tingere di rosa, più di quanto avvenga oggi, gli istituti tecnici della provincia. Il «pittore» è Unindustria Pordenone, il quadro su cui destreggiarsi al meglio sono le scuole medie inferiori (26 in tutto) e il titolo del dipinto – porzione dell’iniziativa del Club dei 15 che mira alla valorizzazione della cultura tecnica – è Progetto Rosa.


Nei giorni scorsi, così come avvenuto tra il 2010 e il 2011, l’Unione industriali, in collaborazione con l’Ufficio scolastico della Regione, ha distribuito alle circa 1.300 ragazze iscritte al terzo anno di scuola media inferiore un dépliant informativo dal titolo «Istituto tecnico Industriale: arrivo!». Parallelamente, nei plessi scolastici di riferimento, sono state collocate alcune locandine 70 x 100 in linea con la campagna.

I messaggi destinati alle studenti sono cinque: 1) l’istituto tecnico industriale è la scuola più vicina al mondo del lavoro; 2) negli istituti tecnici industriali si possono seguire indirizzi di studio che orientano e preparano a professioni interessanti e innovative, ma utili anche per chi decide di continuare il proprio percorso scolastico, andando all'università; 3) l’istruzione tecnica è vista come una opportunità per avviare un’attività interessante, legata a settori stimolanti e sempre più trainanti per l’economia del futuro, anche in materia di sostenibilità; 4) non esistono più ruoli e talenti solo maschili o
femminili: molte donne sono infatti già oggi professionisti qualificati e ricercati da imprese italiane ed estere per ricoprire ruoli di vario genere nei settori tecnici, scientifici e industriali; 5) anche gli ambienti
tecnici scolastici e lavorativi sono diventati luoghi accoglienti e adatti alle esigenze di tutti.

«Il paradosso – come emerge dalla nota diffusa dal Club dei 15, il network delle Associazioni territoriali dov’è più alta l’incidenza del manifatturiero nella formazione del Pil – è che in Italia, territorio a forte vocazione manifatturiera, a dispetto della crisi, le imprese ricerchino con continuità diplomati tecnici, difficili da individuare sul mercato del lavoro a causa della scarsa reputazione di cui gode, immeritatamente, la cultura tecnica sia tra i ragazzi sia nelle famiglie. In realtà il ruolo che essa può giocare per la competitività del Sistema Paese è assai significativa».


Direttore Generale | Dott. Paolo Candotti

Ufficio Stampa | Massimo Boni



Nei giorni scorsi, così come avvenuto tra il 2010 e il 2011, l’Unione industriali, in collaborazione con l’Ufficio scolastico della Regione, ha distribuito alle circa 1.300 ragazze iscritte al terzo anno di scuola media inferiore un dépliant informativo dal titolo «Istituto tecnico Industriale: arrivo!». Parallelamente, nei plessi scolastici di riferimento, sono state collocate alcune locandine 70 x 100 in linea con la campagna.

I messaggi destinati alle studenti sono cinque: 1) l’istituto tecnico industriale è la scuola più vicina al mondo del lavoro; 2) negli istituti tecnici industriali si possono seguire indirizzi di studio che orientano e preparano a professioni interessanti e innovative, ma utili anche per chi decide di continuare il proprio percorso scolastico, andando all'università; 3) l’istruzione tecnica è vista come una opportunità per avviare un’attività interessante, legata a settori stimolanti e sempre più trainanti per l’economia del futuro, anche in materia di sostenibilità; 4) non esistono più ruoli e talenti solo maschili o
femminili: molte donne sono infatti già oggi professionisti qualificati e ricercati da imprese italiane ed estere per ricoprire ruoli di vario genere nei settori tecnici, scientifici e industriali; 5) anche gli ambienti
tecnici scolastici e lavorativi sono diventati luoghi accoglienti e adatti alle esigenze di tutti.

«Il paradosso – come emerge dalla nota diffusa dal Club dei 15, il network delle Associazioni territoriali dov’è più alta l’incidenza del manifatturiero nella formazione del Pil – è che in Italia, territorio a forte vocazione manifatturiera, a dispetto della crisi, le imprese ricerchino con continuità diplomati tecnici, difficili da individuare sul mercato del lavoro a causa della scarsa reputazione di cui gode, immeritatamente, la cultura tecnica sia tra i ragazzi sia nelle famiglie. In realtà il ruolo che essa può giocare per la competitività del Sistema Paese è assai significativa».


Direttore Generale | Dott. Paolo Candotti

Ufficio Stampa | Massimo Boni